Energia da Biomasse
Tra le nuove fonti rinnovabili, le biomasse sono le più complesse e nello stesso tempo le più versatili ed hanno caratteristiche vantaggiose, quale ad esempio la possibilità di generare energia elettrica con continuità, ovviando all’intermittenza delle fonti eoliche e solari, caratteristica quest’ultima di estremo interesse per i gestori delle reti elettriche, che si trovano oggi a dover acquisire e smistare con le reti attuali una quota crescente di energia prodotta da fonti non programmabili, e per gli investitori che possono stimare con ottima approssimazione l’energia producibile e quindi i ritorni dell’investimento. Le alternative più valide per l’utilizzazione energetica delle biomasse, sono sostanzialmente tre: – la combustione diretta, per la produzione di calore da utilizzare per il riscaldamento domestico, civile e industriale o per la generazione di vapore (forza motrice o produzione di energia elettrica); – la trasformazione in combustibili liquidi, utilizzati per la produzione di energia elettrica (bioliquidi) o nel settore dei trasporti (biocarburanti) di particolari categorie di biomasse coltivate come alcune oleaginose (colza, soia, palma da olio e, in misura più limitata, girasole ed altre colture minori), cereali e colture zuccherine; – la produzione di biogas mediante fermentazione anaerobica di reflui zootecnici, civili o agroindustriali, colture dedicate (essenzialmente insilati di mais) e frazione organica dei rifiuti urbani per la generazione di calore e/o elettricità o la conversione in biometano.
I vantaggi dell’energia derivata da biomasse
I vantaggi dell’energia derivante da biomasse possono essere riassunti in 5 punti:
- Naturalmente l’energia da biomassa è una risorsa rinnovabile. Come già detto per biomassa si possono intendere i residui di lavorazione del legno, i pellet in legno trattati o i rifiuti organici urbani. Come regola generale, gli impianti di energia a biomassa utilizzano il legno residuo che proviene da imprese di falegnameria o da segherie esistenti.
- Riduce la dipendenza dai combustibili fossili. Utilizzando materiali naturali per fornire energia, c’è meno interesse per la potenza elettrica creata da attività non rinnovabili, come per esempio sono carbone, gas e soprattutto petrolio. Il vero scopo che si vuole raggiungere utilizzando energie rinnovabili è quello di implementare la dipendenza energetica da fonti che non danneggiano l’ecosistema in cui viviamo.
- E’ una risorsa carbon neutral: non produce, cioè, anidride carbonica in eccesso durante la sua trasformazione. La distinzione tra l’utilizzo di biomassa piuttosto che carbone o petrolio, è che l’anidride carbonica che viene scaricata in atmosfera è già parte dell’ecosistema perché faceva parte della pianta. Nel momento in cui vengono utilizzati gas e petrolio, la CO2 viene espulsa a partire dalla prima fase di estrazione del combustibile, quando è rimasta immagazzinata per molto tempo sotto terra.
- E’ ampiamente disponibile: i rifiuti organici sotto forma di foglie morte, erba e alberi, ma anche carcasse di animali e i loro escrementi sono disponibili in abbondanza e possono essere utilizzati per la produzione di energia. Questo è un bel modo di utilizzare gli scarti, perché se non venissero inviati agli impianti di produzione di energia elettrica, andrebbero ad aumentare la quantità dei rifiuti in discarica. Aiuta quindi a ridurre gli sprechi e la gestione dei rifiuti. Continuamente creiamo enormi quantità di rifiuti solidi, che possono essere classificati come rifiuti biodegradabili, rifiuti riciclabili, ma anche rifiuti tossici pericolosi. Fino a quando la materia organica derivante da piante e animali esisterà, non saremo mai a corto di energia da biomassa. Ecco perché dobbiamo fare la differenziata per l’umido!
- Può essere utilizzata in molte altre forme: la biomassa può essere utilizzata per creare prodotti diversi provenienti da diverse forme di materia organica. Può essere usata per produrre gas metano, biodiesel e altri biocarburanti. Può anche essere utilizzata direttamente sotto forma di calore o come detto, elettricità.
Più nel dettaglio, la produzione di combustibili alternativi per le autovetture, avviene tramite un processo chiamato digestione anaerobica. E’ un processo biologico per mezzo del quale, in assenza di ossigeno, la sostanza organica viene trasformata in biogas, costituito principalmente da metano e anidride carbonica. Il biogas, prima del suo utilizzo, deve essere depurato. In genere si pratica la desolforazione, per evitare danni da corrosione ai motori e alle attrezzature in generale, la deumidificazione e, in taluni casi, si rimuove anche la CO2 per aumentare il potere calorifico del biogas.